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     Questo albero genealogico presenta gli ascendenti e i discendenti diretti del compositore Gian Francesco Malipiero, come ne presenta anche i fratelli. I Malipiero sono tutti uomini. Le caselle grigie permettono di identificare alla prima occhiata quali di loro esercitavano una professione in campo artistico. In tale contesto Fabrizio Malipiero, inserito in una casella bianca, appare come un'eccezione. Nelle caselle rosa vengono menzionate le consorti. Soltanto coloro ad aver svolto un ruolo di spicco nella biografia del compositore sono presentate in modo estensivo.

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La stirpe si divide in due rami dopo il pianista e direttore d'orchestra Luigi Malipiero (1853-1918), il quale ha vissuto per così dire due vite. Gian Francesco Malipiero nasce dal suo matrimonio con la Contessa Emma Balbi (1852-1940). Questo primo matrimonio perpetua ad un tempo la venezianità e l'aristocrazia dei Malipiero. Troviamo tutti i membri del ramo italiano nella parte sinistra dell'albero. Nella parte destra compare il ramo italo-tedesco fondato da Luigi alla fine degli anni 1890. Il compositore aveva dunque un fratellastro tedesco, Luigi Malipiero (1901-1975), oltre i fratelli italiani. Ognuno dei due era consapevole dell'esistenza dell'altro. Fu Gian Francesco a rifiutare l'incontro propostogli da Luigi nel 1967: quel fratello straniero ravvivava fin troppo in lui il ricordo cocente di ciò che egli considerava come il disonore di suo padre (ossia l'abbandono di Venezia, di sua madre e l'esilio in Germania). Benché non abbiano mai intrattenuto alcun rapporto, i punti di contatto tra le produzioni rispettive di questi due artisti non sono pochi. Costituiscono un terreno di scoperta a mio avviso molto interessante per gli amatori d'arte come per i ricercatori, tanto più che sono l'uno e l'altro poco studiati oggi. L'uomo di teatro tedesco sembra quasi del tutto caduto in oblio nel suo paese. Il compositore veneziano, dopo aver goduto di fama internazionale nel periodo tra le due guerre, è diventato prerogativa di un pugno di musicologi italiani. È pur vero che una piazzetta a lui intitolata è stata recentemente inaugurata. Non nella Serenissima, sua città natia dove ha operato tutta la vita, bensì a Mestre[3]. Nessuno è profeta in patria.

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[1] Gosudarstvennyj Istoriceskij Musej, Mosca.

[2]  Luigi Malipiero, Mit einem autobiographischen Beitr. "Spiegelbilder meines Lebens", Würzburg, Stürtz, 1966, p.17.

[3]«Piazzetta Gian Francesco Malipiero - Compositore - 18 Marzo 1882 - 1° Agosto 1973», Mestre, 9 dicembre 2019.

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©Arbre généalogique de G.F. Malipiero (f
©Albero genealogico di G.F. Malipiero (i
00:00 / 00:48

Virgilio Boccardi, «G.F Malipiero. Una Conversazione», [Trasmissione radiofonica], 0:48', durata totale 27 mn,
Archivio Teatro La Fenice, 1969.

Ritratto di Giacomo Casanova.jpeg
L. Malipiero, op.cit., p.17. «Mein Vater Luigi Malipiero am Klavier, meine ertse Porträtze

Genealogia non selettiva

di Gian Francesco Malipiero

Luigi Malipiero (1901-1975),
Ritratto a carboncino del pianista e direttore d'orchestra Luigi Malipiero (1853-1918), Berlino, 1916.
"Mein Vater Luigi Malipiero am Klavier, meine erste Porträtzeichnung in Berlin, 1916"[2]

Francesco Casanova,
Ritratto di Giacomo Casanova,
Parigi, c. 1751
[1]

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Note 1

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